E' recente la notizia dell'acquisizione di Oculus VR, start-up americana concentrata sulla realtà virtuale, da parte di Facebook. Il costo è stato alto, circa due miliardi di dollari suddivisi in contanti, stock-option e premi aggiuntivi.
Per Zuckerberg l'acquisizione è legata al reparto giochi, dove si contano trecentosettantacinque milioni di giocatori, e dove si punta per ottenere la posizione leader nel mercato. Infatti alcuni analisti facevano notare come, nonostante le proposte infinite, la società non sia stato ancora in grado di sbaragliare colossi come Apple e Google che nel reparto mobile si spartiscono la fetta più ampia di giochi online.
Ecco le parole del fondatore del social network:
Sta di fatto che la società si sta dedicando allo shopping sfrenato: Istagram, WhatsApp ed ora Oculus. Che stia cercando di fare come Google? Che voglia costruire un proprio universo dove gli utenti possano muoversi usando le proprie app? A pensarci bene non è una riflessione illogica; La società di Mountain View, fornisce una serie di servizi tutti interconnessi fra loro permettendo facilità di condivisione ed utilizzo(lo sa bene chi usa Android); che l'azienda di Palo Alto voglia lanciarsi sul mondo Mobile con un proprio sistema?
Staremo a vedere...
Il prodotto di punta dell'azienda è Oculus Rift, occhiale basato sulla realtà virtuale, già noto per essere stato venduto in settantacinque mila kit development e pezzo forte del CES 2014. Il prodotto immette immagini diverse per ciascun occhio, permettendo di trasferire l'utente in una vera e propria realtà virtuale. I sensori permettono di riprodurre il movimento del capo all'interno della realtà, come accade nella vita reale quando si volta la testa per vedere ciò che c'è intorno. |
Ecco le parole del fondatore del social network:
“Quella mobile è la piattaforma di oggi, ma ora iniziamo a tenerci pronti alle piattaforme di domani. Oculus ha la chance di creare la piattaforma più social di sempre, cambiando il modo in cui lavoriamo, giochiamo e comunichiamo.”In realtà il polverone che si è scatenato non è per il prodotto, considerato all'avanguardia, ma per i problemi che nascono nel momento la società acquisisce nuovi prodotti. WhatsApp è un esempio; l'acquisizione ha comportato diversi down dell'applicazione(con immensa gioia di Google Hangouts), oltre a problemi di privacy. Si concentra l'attenzione sulle immagini che possono essere portate alla visione degli utenti, e agli effetti che ne possono derivare.
Sta di fatto che la società si sta dedicando allo shopping sfrenato: Istagram, WhatsApp ed ora Oculus. Che stia cercando di fare come Google? Che voglia costruire un proprio universo dove gli utenti possano muoversi usando le proprie app? A pensarci bene non è una riflessione illogica; La società di Mountain View, fornisce una serie di servizi tutti interconnessi fra loro permettendo facilità di condivisione ed utilizzo(lo sa bene chi usa Android); che l'azienda di Palo Alto voglia lanciarsi sul mondo Mobile con un proprio sistema?
Staremo a vedere...
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